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martedì 7 aprile 2009
LIBERI DI NASCERE E LIBERI DI VIVERE
COMUNICATO STAMPA
ROMA: LIBERI DI VIVERE AL QUIRINALE - CONSEGNATE AL PRESIDENTE NAPOLITANO 24.669 FIRME
I promotori dell'appello ''Liberi di vivere'' hanno consegnato questa mattina al Quirinale le firme raccolte. A nome del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le firme sono state prese in carico dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra.
«Abbiamo chiesto al Quirinale di esercitare la moral suasion presidenziale - ha detto il deputato Antonio Palmieri - affinché le Regioni attivino i fondi già stanziati per i malati di Sla, per le loro famiglie e in generale per tutti coloro che diventano disabili a causa di malattie invalidanti. Abbiamo avuto assicurazioni in tal senso e ne siamo lieti, perché - conclude - in una società davvero libera, solidale e democratica, malattia e sofferenza non possono diventare motivo di emarginazione e discriminazione».
«Aborto ed eutanasia sono il rovescio della stessa medaglia- afferma Giorgio Gibertini, Presidente del Centro di Aiuto alla Vita di Roma - sono figlie della cultura di morte.
Il bambino non ancora nato, solo ed indifeso, e la persona malata sono uccise prima dall'abbandono della società e poi da un falso concetto di pietismo che fa rima solo con egoismo.
Contro questo egoismo, capace di scavalcare i fondamentali diritti dell'uomo, come il nascere ed il morire, dobbiamo batterci e ci lasciamo trascinare volentieri dalla forza irrefrenabile dell'amico Mario Melazzini che sta impegnando ogni ora della sua vita solo per avere possibilità di vivere ed adeguate cure per se e per le altre persone nella stessa situazione..
Liberi di vivere per noi comincia col liberi di nascere».
«Non confondere chi soffre di malattie che causano grave disabilità, come la Sla, la Lis con malati terminali», è stato l'appello di Mario Melazzini, medico, oncologo, presidente dell'Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica... Malato lui stesso di Sla da sette anni, il dott. Melazzini ha voluto sottolineare di «avere avuto la sfortuna di vivere troppo a lungo come normodotato, perché la malattia mi ha dato più consapevolezza dei miei mezzi e mi ha insegnato a vivere con più gioia». Il primo problema oggi, ha concluso, non è legiferare sul testamento biologico, ma «garantire a tutti i malati che vogliono vivere – che sono quasi il 100% – di esercitare il loro diritto alla vita, ottenendo dalle situazioni, a ogni livello, un'assistenza totale e completa».
La delegazione era composta da: Antonio Palmieri, deputato PDL, Mario Melazzini, presidente AISLA, associazione nazionale dei malati di SLA, Stefania Bastianello, moglie di Cesare Scoccimarro , malato di SLA, il cantante Ron che con Mario Melazzini sta portando in tourne uno spettacolo di sensibilizzazione pro-life, Massimo Pandolfi , autore dei libri “L’inguaribile voglia di vivere” e “Liberi di vivere”, edizioni ARES, Riccardo Caniato, responsabile della casa editrice ARES , Giorgio Gibertini, responsabile del CAV di Roma.
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