UNA FAVOLA D’AMORE di Morena De Carlo
Vi racconto una favola bella. C’era una volta, non molto tempo fa a dire il vero, un gruppetto di ragazzi quindicenni che cercavano qualcosa. Non sapevano bene ancora che quello di cui avevano bisogno si chiamava semplicemente Dio, ma a volte la strada che ci porta a Lui è tortuosa e piena di sorprese e la consapevolezza è un parola difficile per un adolescente.
I “Searching teens”, così come avevano deciso di chiamarsi, si riunivano, e lo fanno ancora, in una piccola stanza di una Parrocchia di Roma ogni venerdì sera per cercare quel Qualcosa insieme.
Fino a che un giorno, visionando dei filmati che parlavano del rapporto dei ragazzi di oggi con la tecnologia ed internet, decisero di fare un film tutto loro.
Don Franco mise a loro disposizione gli ambienti della Parrocchia; Don Pino la sua automobile e persino Laico, il suo splendido pastore tedesco, che fu scritturato per una parte di cane poliziotto; Don Cesar, sacerdote del gruppo, diventò agente di polizia nella finzione scenica.
Furono giorni pieni di prove, registrazioni, allestimenti di set, montaggio, scenografie e tante risate, ma anche di impegno e a volte fatica.
Alla fine ebbero il loro cortometraggio:”Notix”. Decisero, però che non dovesse rimanere uno dei tanti DVD che prendevano polvere ogni giorno su uno scaffale della libreria, il loro lavoro doveva servire a qualcosa.
Cominciarono a pensare ad un evento in cui fossero coinvolte tante persone, durante il quale mostrare a tutti il frutto del loro impegno. Chi avesse gradito lo spettacolo avrebbe potuto lasciare un’offerta, ma per chi e per che cosa?
I ragazzi scelsero per il loro progetto benefico, tra tante organizzazioni, il Centro Aiuto alla Vita, pensando, con tenerezza e sguardo che perdona, a tutti quei loro coetanei che fanno scelte da grandi e si trovano di fronte a decisioni da grandi: diventare genitore a 15 anni, senza l’appoggio della famiglia, senza una casa, senza un lavoro, senza un titolo di studio, senza nessuna certezza.
Il C.A.V. offriva aiuto psicologico, sostegno economico e a volte una spalla su cui piangere e cambiava il destino di tanti bambini che altrimenti non sarebbero venuti alla luce.
L’idea era valida e in poco tempo, l’evento prese corpo fino a diventare vero, concreto, tangibile. Altri gruppi parrocchiali, come il “Mucchio Selvaggio” e tante altre persone, catechisti, sacerdoti, suore, studenti universitari, bambini, coppie di sposi, pensionati e alunni della scuola materna, chi spontaneamente e chi un po’ più “spintaneamente”, si lasciarono coinvolgere in questo loro progetto, che diventò un vero e proprio spettacolo fatto di cinema, teatro, musica, canto e ballo. Un polpettone d’arte, come lo definì affettuosamente il nostro Parroco Don Franco, ma a chi non piace il polpettone?
Così l’11 Novembre 2012 alle ore 19:15 presso il teatro della Parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe in Monte Mario a Roma, si terrà lo spettacolo “LA VITA E’ BELLA COSI’”, un inno alla vita, vista sotto tutte le sue sfaccettature.
Certo, qualcuno scorderà una battuta, ci sarà chi non ricorderà le parole della sua canzone, chi non troverà la nota perfetta, o chi sbaglierà un passo di danza, ma siamo sicuri di una cosa: su quel palco ci sarà tanto amore, ci saranno persone disposte a mettersi al servizio del prossimo, anche di un solo piccolo bambino che nascerà grazie ad una strampalata compagnia di artisti dilettanti che un giorno hanno deciso di creare dal nulla un “polpettone d’arte”. E vissero tutti felici e contenti, bimbi compresi.