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martedì 25 marzo 2014
lunedì 24 marzo 2014
Genitori ed educazione dei figli, le parole del Cardinale Bagnasco
“[...] Colpisce che la famiglia sia non 
di rado rappresentata come un capro espiatorio, quasi l’origine dei mali
 del nostro tempo, anziché il presidio universale di un’umanità migliore
 e la garanzia di continuità sociale. Non sono le buone leggi che 
garantiscono la buona convivenza – esse sono necessarie – ma è la 
famiglia, vivaio naturale di buona umanità e di società giusta. In 
questa logica distorta e ideologica, si innesta la recente iniziativa – 
variamente attribuita – di tre volumetti dal titolo “Educare alla 
diversità a scuola”, che sono approdati nelle scuole italiane, destinati
 alle scuole primarie e alle secondarie di primo e secondo grado. In 
teoria le tre guide hanno lo scopo di sconfiggere bullismo e 
discriminazione – cosa giusta –, in realtà mirano a “istillare” (è 
questo il termine usato) nei bambini preconcetti contro la famiglia, la 
genitorialità, la fede religiosa, la differenza tra padre e madre… 
parole dolcissime che sembrano oggi non solo fuori corso, ma persino 
imbarazzanti, tanto che si tende a eliminarle anche dalle carte. È la 
lettura ideologica del “genere” – una vera dittatura – che vuole 
appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l’identità di 
uomo e donna come pure astrazioni. Viene da chiederci con amarezza se si
 vuol fare della scuola dei “campi di rieducazione”, di 
“indottrinamento”.
Ma i genitori 
hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati 
esautorati? Si è chiesto a loro non solo il parere ma anche l’esplicita 
autorizzazione? I figli non sono materiale da esperimento in mano di 
nessuno, neppure di tecnici o di cosiddetti esperti.
I genitori non si facciano intimidire, hanno il diritto di reagire con determinazione e chiarezza: non c’è autorità che tenga.”
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