21 gennaio 2010
COMUNICATO STAMPA
LA CANDIDATURA DELLA BONINO CI COSTRINGE A SCENDERE IN CAMPO DIRETTAMENTE
“Inguardabile, , improponibile, non votabile neanche per errore o per protesta” , in questo modo Valerio Lattanzio (delegato del Centro di aiuto alla vita di Roma ai Rapporti con la Santa Sede) definisce la candidatura di Emma Bonino a Presidente della Regione Lazio.
“Nella sciagurata possibilità che Emma Bonino diventi presidente di questa regione – si è domandato Lattanzio – abbiamo il forte timore, confermato dalle prime mosse della stessa candidata, che il Lazio diventi l’abortificio d’Italia tramite il pesticida umano Ru486”
Il Centro di aiuto alla vita di Roma, da dieci anni attivo nella Capitale, ha già aiutato 226 bambini a nascere ed assistito oltre 400 mamme.
“La legge 194 non è per niente rispettata. Abbiamo in Roma medici amici che si trovano disarmati di fronte alla facilità di accedere all’aborto negli ospedali della Capitale, non si fa nulla per aiutare le mamme a scegliere liberamente per la vita e ci troviamo da soli a dare sostegno psicologico, ed anche economico, alle mamme che a noi si rivolgono. Ed ora vogliamo proporre alla nostra gente la Bonino? Vi è proprio una incompatibilità di fondo tra noi, i valori cattolici, i valori del popolo per la vita e la Bonino. Nessuno si faccia ingannare dalle foto che la Bonino, puntualmente ad ogni campagna elettorale, recapita in casella e che la ritraggono in visita da Giovanni Paolo II: la Bonino non ha niente a che vedere con la Chiesa e non merita il nostro voto ma provoca la nostra reazione che ci sarà sempre più forte in questi giorni” ha continuato Lattanzio.
Come scendere in campo?
“Col Presidente Gibertini – ha concluso Lattanzio – stiamo studiando i modi ed i tempi del nostro impegno personale e di movimento per contrastare la Bonino ma soprattutto per proporre e promuovere politiche per il diritto della madre e del bambino di vivere sul modello del nostro Centro.”