mercoledì 26 agosto 2009

IL CAV DI ROMA A RADIO MATER SULLA RU486

Il Presidente del Centro di aiuto alla vita di Roma - Giorgio Gibertini - questa sera Mercoledì 26 agosto 2009 dalle 21 alle 22.40 condurrà su Radio Mater (www.radiomater.org - a Roma su 93,5) una trasmissione sulla RU486.

Interverranno in diretta esperti del settore tra i quali: Paolo Gulisano, medico e volontario Cav, Mirella Paracchini, volontaria Cav di Roma, Lorenzo Schoepflin bioeticista e giornalista di Avvenire, Cinzia Baccaglini psicologa specializzata sul post aborto.

Gibertini, nel presentare la diretta, ha dichiarato:

"Diciamolo chiaro e con forza.La Ru486 non è una medicina. Non cura alcuna malattia. Non aiuta la vita, la stronca sul nascere. La Ru486 non è amichevole nei confronti delle donne. Non realizza in alcun modo un aborto indolore, posto che sia possibile realizzarlo. E' al contrario un sistema abortivo altamente controverso anche dal punto di vista della sua sicurezza ed efficienza clinica. Più importante ancora, la pillola abortiva tende a deresponsabilizzare il sistema medico, e a ridurlo a dispensario di veleni, e lascia sole le donne, inducendole a una sofferenza fisica e psichica prolungata e domestica, molto simile alle vecchie procedure dell'aborto clandestino. Per queste ragioni etiche siamo contrari alla pillola Ru486 e alla sua introduzione in Italia, anche perché la sua utilizzazione è incompatibile con le norme della legge 194/1978. E pensiamo che occorra fare di tutto, ciascuno nelle forme pertinenti il proprio ruolo, per impedirla. Jerome Lejeune, noto genetista scopritore della sindrome di Down, definì la Ru486 come un pesticida umano. Pesticida umano: dobbiamo aggiungere altro?

La dottoressa Catherine Lennon, presidente di Doctors for Life dello stato del New South Wales, ha definito la RU-486 un pesticida umano altamente tossico, osservando che esso provoca gravi malformazioni fisiche nei bambini che sopravvivono ai suoi effetti e che può causare gravi danni fisici e psicologici alle donne che si trovano da sole a casa a dover partorire un bambino di 6 o 12 settimane di età. Dove sono le femministe a bloccare questa pillola che uccide il figlio ed inquina, a volte anche mortalmente, il loro corpo, il grembo che dovrebbe accogliere la vita? Dove sono gli ecologisti o quelli che fanno il doping nelle gare ciclistiche, a scandalizzarsi contro questo pesticida che attacca la donna e li altera per sempre in modo innaturale. Siamo per la vita, siamo per le donne, siamo per la natura ma soprattutto per la verità."

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