mercoledì 6 febbraio 2013

Morena De Carlo ci racconta la sua Giornata per la vita


Quella del 3 febbraio è stata proprio una bellissima giornata, e non parlo del tempo, anche se un tiepido sole ha preso il posto della pioggia di sabato. In occasione della Giornata per la Vita che abbiamo celebrato, festeggiato e ricordato nella Parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe in Roma, abbiamo avuto modo di vivere una bellissima esperienza di solidarietà. Il Centro Aiuto alla Vita S. Eugenio Onlus, che ci chiede collaborazione ogni anno per sostenere economicamente ben 30 mamme coraggiose che hanno deciso di tenere il loro bambino nonostante il mondo contro, ha ottenuto l’attenzione di tanti volontari della Parrocchia ma anche di amici e colleghi di lavoro che si sono uniti a noi in un coro all’unisono.
Oltre alla ben nota vendita benefica delle “primule per la vita” e dei bellissimi gadgets forniti dal C.A.V., abbiamo organizzato una vera e propria festa per le future mamme e per i bambini.
Don Franco ha benedetto le pance delle donne in attesa e i volontari hanno raccolto da sotto l’altare, come lo stesso Parroco aveva suggerito, tutti i bambini del catechismo in una simbolica “catena dell’amore” che ci ha condotti tutti fino in salone. Lì è stato un tripudio di Face Painting e Balloons Art, e ogni bimbo ha avuto in regalo un trucco viso, un palloncino modellabile, un album di figurine e un pacco dono pieno di dolci. Che festa ragazzi! Al duecentesimo palloncino non sentivo più le dita! Il momento più bello è stato quello in cui un bimbo non mi ha chiesto la solita spada ma un cuore. Io, stupita, l’ho guardato negli occhi e lui ha aggiunto: “Lo devo regalare alla mia mamma”. In quel momento mi sono sentita “dentro” la festa, nel nucleo più intimo dell’amore per la vita di una madre, ricambiato in questo modo totale, a tutto tondo, da suo figlio.
Nella sala trucco le cose procedevano speditamente, nonostante le richieste più disparate dei bambini. La più originale è stata quella di un drago sputafuoco disegnato da Flavia sulla guancia di un bambino. E’ veramente bello poi quando riesci a stupire, quando tanti bimbi, delle età più diverse, ti guardano ammutoliti e in silenzio per non perdersi nemmeno una sillaba di ciò che dici, e quando alzandosi dalla sedia, sulla quale li hai fatti sedere per pochi minuti per colorare il loro viso, ti dicono:”Ci rivediamo, vero?”.
All’ora di pranzo le primule erano già finite. Che si fa? Ne compriamo altre no?! Perché dare limiti alla provvidenza! In questo modo abbiamo continuato la nostra giornata particolare fino alle 21:00, quando Don Franco, ci ha invitati tutti a cena. Eravamo tutti galvanizzati, pieni di adrenalina per il risultato. Perché, anche se molti non credono più nella beneficenza, girano le spalle e affrettano il passo senza risponderti quando stai lì al freddo con le buste delle primule in mano, forse intimamente convinti che dietro a tutto questo ci sia l’interesse di qualcuno, e che in fondo alle mamme in difficoltà arrivi ben poco, ci sono poi quelle persone speciali, che ti mettono in mano una banconota da cinquanta euro senza volere il resto e fanno la parte di chi è andato dritto.
C’è il pensionato che ti lascia gli spiccioli che gli servono per la spesa. C’è la signora che ti benedice per il tuo servizio. E queste cose riempiono il cuore, non le tasche ma il cuore.
E per questo dobbiamo ringraziare Don Franco, il Presidente del C.A.V. S. Eugenio Onlus, il Dott. Giorgio Gibertini, il nostro “Buongiorgio”, Giovanni e Roberta, Mimmo e Federica, Stefania, Gaia, Simona, Sabrina, Maria e tutti i parrocchiani che ci hanno aiutato nella vendita delle primule, Cristina che ha confezionato cuoricini e stelline di stoffa colorata con il logo “Felici di essere nati”, la Comunità Nomadelfia che ha donato più di cinquanta pacchi regalo pieni di dolci per i bambini, le truccatrici Cinzia, Flavia, Marina, Giorgia e Chiara, Alessandra e Caterina per aver gestito la pesca di beneficenza, Paolo e sua moglie, Riccardo, Matteo, Damiano, Amin, Luca, Omar e Lorenzo per l’animazione oratoriana. E poi ci sono io, con i miei palloncini e una nuova passione: la Balloons Art. imparata da pura autodidatta grazie a YouTube.
In fondo cos’è la Provvidenza? E’ quella vocina che senti dentro e quell’istinto di fare qualcosa per qualcuno, anche se non lo conosci nemmeno. E in cambio ti ritrovi un cuore pieno di gioia.


Morena De Carlo