Entrando in Aula Nervi per la manifestazione "Lifeday" del Movimento per la vita italiano l'impatto è stato tremendo: più della metà dell'Aula era vuota, una sterminata sequenza di sedie marroncine, sole e là davanti uno sparuto numero di giovani vincitori del concorso europeo e nelle prime file, chissà dopo quanti litigi e trattative, gli eterni vertici nazionali del Mpv e di altre associazioni cattoliche italiane.
L'impatto è forte, il programma lento ed incentrato sempre su "uno" che però, spesso, non è il bambino concepito, in attesa del milione di firme, e neanche nostro Signore.
Si alternano le bellissime canzoni dei Gen ed i particolari balli dei Nomadelfi con gli interventi delle autorità e delle altre associazioni. Qualcuno dal palco dice "siamo qui in tremila" ma non ci crede neanche lui. Forse non si arriva neanche a due mila ma non è questo l'importante: quello che conta sono i milioni di bambini, coetanei anche dei premiati, che mancano perché vittime dell'aborto e ben rappresentati da queste sedie vuote (ma non saprei dire quanto volutamente!).
Pensi alla domenica precedente, a quella Marcia per la vita gioiosa e festante, giovane, nuova dove qualcuno ha detto: "Chi marcia per la vita non marcisce con l'aborto": ad una settimana di distanza la frase ottiene il suo compimento e la sua spiegazione. Questi 1800 erano i benvenuti domenica scorsa, e molti vi erano: non si è notata la loro assenza, si sarebbe notata la loro presenza.
Poi la premiazione del 25 esimo concorso europeo con i quasi quattrocento vincitori sul Palco a prendersi la pergamena, convogliati qui con quest'altro viaggio gratis offerto dal Mpvi. E subito dopo, siamo quasi alle 12, che succede? Ovviamente l'Aula Nervi si svuota quasi completamente per riversarsi dove? Provate ad indovinare? All'Angelus del Papa e sapete perchè: le menti "illuminate" che hanno organizzato il tutto hanno predisposto il video collegamento col Papa dalla vicina Piazza San Pietro. Ma se siamo qui a duecento metri, si saranno detti in tanti, (quelli che sono partiti magari all'alba dalla Puglia col ricordo di Melissa sullo striscione), vado in Piazza direttamente a vedermelo il Papa! Se dovevo vederlo in tv me ne restavo a casa.
Voi che avreste fatto?
Anche io esco e vado a prendermi la benedizione in San Pietro ed a nulla valgono i tentativi dei dipendenti della Cooperativa Giorgio La Pira del Movimento per la vita (ma i volontari dove sono?) di avvisare che non sarà più possibile rientrare. Tantissimi escono e si uniscono alle decine di migliaia in piazza per prendersi la Benedizione ed il saluto del Papa.
In pratica l'ultimo ballo dei Nomadelfi, a chiusura, avviene davanti ai pochissimi rimasti ed ancora dal palco, dopo aver invocato tutto il tempo "l'unità", viene annunciato il prossimo raduno del 19 maggio 2013.
E' proprio vero: c'è chi marcia e chi trotta solo per finta continuando a creare divisioni e non accorgendosi che i pro life italiani sono già usciti dalle catacombe e l'Aula Nervi al limite la considerano come simbolo di un fedele alleato (e maestro) e non come luogo appartato per un compromesso sicuro.