Roma, 01 ottobre 2009
COMUNICATO STAMPA
ROMA. DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE GIBERTINI SULLA IMMINENTE COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486
“Non si può continuare ad usare la Legge 194 solo quando è a favore della morte e non della vita: la Ru486 è contro la vita, contro le donne e contro la stessa legge 194 che non sosteniamo ma alla quale in questo momento, obtorto collo, siamo costretti ad appellarci.
Diciamolo chiaro e con forza. La Ru486 non è una medicina. Non cura alcuna malattia. Non aiuta la vita, la stronca sul nascere. La Ru486 non è amichevole nei confronti delle donne. Non realizza in alcun modo un aborto indolore, posto che sia possibile realizzarlo.
E' al contrario un sistema abortivo altamente controverso anche dal punto di vista della sua sicurezza ed efficienza clinica.
Più importante ancora, la pillola abortiva tende a deresponsabilizzare il sistema medico, e a ridurlo a dispensario di veleni, e lascia sole le donne, inducendole a una sofferenza fisica e psichica prolungata e domestica, molto simile alle vecchie procedure dell'aborto clandestino.
Per queste ragioni etiche siamo contrari alla pillola Ru486 e alla sua introduzione in Italia, anche perché la sua utilizzazione è incompatibile con le norme della legge 194/1978 e speriamo che l'indagine parlamentare che ha preso il via oggi in Commissione Sanità al Senato stabilisca con chiarezza almeno questo fatto.
Noi pensiamo che occorra fare di tutto, ciascuno nelle forme pertinenti il proprio ruolo, per impedirla. Jerome Lejeune, noto genetista scopritore della sindrome di Down, definì la Ru486 come un pesticida umano: dobbiamo aggiungere altro?
Occorre fare di tutto, oggi che si parla di libertà di stampa di manifestazioni per il diritto di sapere ed il dovere di informare, per informare sulla verità di questa pillola che, oltre ad uccidere il figlio, ha già ucciso nel mondo anche 29 mamme!
Ai dirigenti dell'Aifa chiediamo di andare a ripassarsi, su un normale dizionario, la definizione di Farmaco che qui riporto per facilitare il loro compito e venire incontro alla loro pigrizia mentale: un farmaco è una sostanza o un'associazione di sostanze con proprietà curative.
Ai medici che favoriscono l'aborto chiediamo dove è finito il giuramento di Ippocrate e dove saranno loro quando le madri abortiranno in solitudine e dovremo sempre essere noi a raccogliere il loro dolore e ricostruire il loro futuro?
Ai politici chiediamo di non chiederci "un disarmo ideologico" quando si tratta di vita e di morte ma che si espongano, nome e cognome e facce, per difendere la vita e per studiare i modi per evitare che la RU486 sia distribuita in Italia: nomi e cognomi che ricorderemo per le prossime elezioni.
L'aborto uccide sempre due persone: il bambino e la mamma, con la Ru486 questa affermazione è anche confermata, purtroppo, dai fatti.”
GIORGIO GIBERTINI
PRESIDENTE
CENTRO DI AIUTO ALLA VITA DI ROMA
3473466500
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